Circle time

Clara Garesio, straordinaria ed intrigante ceramista, “ritorna”, dopo tanti anni, a Faenza. Classe 1938, torinese di nascita e di prima formazione alla Civica Scuola di Arte Ceramica della sua città natale, risponde al richiamo del glorioso Istituto Statale d’Arte per la Ceramica Gaetano Ballardini. Rigore negli studi, docenti non solo autorevoli ma anche appassionati/appassionanti, compagni che saranno anch’essi famosi: siamo nel decennio Cinquanta e alla direzione della scuola c’è il mitico Tonito Emiliani che sa ben scoprire il talento dei suoi studenti (e al di là del genere!): nel 1956 Clara vince il primo Premio Faenza nella sezione riservata agli studenti.

Da lì prenderà il volo, docente a Isernia, poi chiamata a Napoli, certo dal cuore ma anche per partecipare/contribuire alla nascita dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato della Porcellana nel Parco di Capodimonte, dedicato al settecentesco decoratore Giovanni Caselli, finalizzato a rinnovare il settore della porcellana. Da allora un lungo e operoso percorso nella didattica e nell’espressione artistica, primariamente attraverso il medium ceramico, ma non solo.

Ed eccola ora alla Rotonda di Muky, a mettersi in mostra, nello scenografico piccolo e raffinato spazio dall’andamento circolare, all’insegna di un tema/titolo, Circle time, che ripropone quell’espressione inglese che significa letteralmente “tempo del cerchio” ma che potremmo più liberamente tradurre “cerchio magico”: a definire un percorso che ci accompagna, in questa nostra, particolare accezione a conoscere oltre che a rivisitare, la storia creativa, progettuale, metodologica e linguistica dell’artista.

Nell’anello del primo piano si collocano, lungo il perimetro della Rotonda, dieci suoi “tondi”: riduttivo definirli “piatti”, anche se possono far pensare a quelle rinascimentali trionfali composizioni che naturalmente vengono da lei riproposte non solo con un linguaggio contemporaneo ma, anche, a declinare felicemente tutte le sue materiche competenze. Vi coniuga così porcellana e terracotta; terracotta dipinta a smalto o a ingobbio; terracotta con inserti in porcellana; porcellana dipinta a terzo fuoco con oro… le basi in legno, plexiglass o acciaio… felicissimo il mixage, di forme, tecniche, cromie.

E nella loro diversa individualità dialogano così e si confrontano gli aggettanti Riflessi nell'acqua (2008), già alla Biennale di Gualdo Tadino, con quei Fleurs du temps (2018), di dieci anni dopo, ruvido biscotto e delicate roselline in porcellana… e con il pittorico Mediterraneo (2009), omaggio alla Costiera Amalfitana. E si rincorrono e ripropongono i suoi più caratterizzanti leitmotiv: in Imagining "In women’s hands" (2012) quelle “ornate” e generose mani che caratterizzano anche la sua opera al Palazzo dell’ONU di Ginevra e quell’occhio che è primattore anche dei recentissimi Persa in una dolce meraviglia, ti guardai (2018) e Visioni (2018). Parte esplicita del racconto di un articolato percorso sono le cromatiche/materiche/tematiche contrapposizioni di Resurrezione (2009) e di Demetra (2015), nonché i geometrici decori a smalto su terracotta di Dinamica espansione (2009) e di Imperfetti paralleli (2009), segnano/sottolineano quasi e testimoniano, dal primo all’ultimo “passaggio”, una storia di terre. Insieme di “oggetti”, invece, quasi già un’“installazione” è Al chiaro di luna (2018). Qui Clara ha armoniosamente disposto (accrocage già proposto a fine anni Sessanta) objets trovés, d’uso quotidiano, in porcellana industriale/di serie, bianca, di grande qualità, ai quali ha dato nuovo senso con tocchi d’oro e di nero a terzo fuoco: piattini, tazzine, portauovo… ma anche “figurine” dai tratti nipponici – eleganti “madamine” Butterfly - hanno trovato una propria unicità nell’insieme grazie alla maestria dei segni geometrici e delle sinuose curvature (una ripresa di segni degli anni Sessanta della ceramista) che li hanno personalizzati. Più raccontati i decori di alcuni, fiori e foglie stilizzate ad intrecciarsi in altri, le ciotoline ad ospitare dorate carpe koi dalle fluttuanti code, fantastici uccelli e una beneaugurante coccinella ad accoglierli sui piattini.

In un crescendo si approda al Belvedere della Rotonda, all’attico semi-aperto, al tholos che lo corona: al centro si definisce la grande composizione/installazione, Fiorire è il fine (2015-16), da leggersi disponendosi tutt’attorno, in cerchio.

Il fil rouge che unisce l’insieme di queste ceramiche appartenenti a diversi momenti della storia creativa dell’artista, e che accomuna forse le nostre emozioni, è rappresentato da questa costante, insistente, voluta “circolarità”: dal “parlarsi” di tutti questi attori sul/nel palcoscenico della Rotonda. Una compagnia ben rodata che sa mettere in scena una piéce che testimonia, nella coerenza di un percorso creativo, la “varietà” interpretativa ­– plasticità, pittoricità, capacità di comporre, di decorare, smaltare…­–, della loro autrice/regista che sa ben utilizzare/“abbracciare” le infinite possibilità e le potenzialità delle terre. 

Esplicito il desiderio, certo, di meglio inserirsi e omaggiare, un luogo storico ma anche di testimoniare la “quadratura” per certi versi di un cerchio: e rendere intrinseco omaggio alla raffinata formazione e alle articolate competenze di Clara Garesio e al suo decollo dalla città manfreda.  

 

Anty Pansera

Storico e critico delle arti decorative e applicate e del design

 

Presidente di DcomeDesign 

“Ceramics Now”: l’arte ceramica contemporanea internazionale al MIC di Faenza

Dal 30 giugno al 7 ottobre 2018 il museo faentino festeggia gli 80 anni del concorso Internazionale della Ceramica d’Arte contemporanea / 60° Premio Faenza con una mostra particolare: 17 curatori internazionali hanno scelto 60 artisti contemporanei che lavorano con la ceramica

Elenco degli artisti: Ruhwald Anders, (DK/USA); Eugenj Antuviev, 1991 (RUS); Salvatore Arancio, 1974 (IT/GB); Neil Brownsword, 1974 (GB); Bertozzi & Casoni, 1957-1961 (IT); Arianna Carossa (IT/USA); Fernando Casasempere, 1958 (CHI/GB); Bruno Ceccobelli, 1952 (IT); Caroline Cheng (CHI); Chang Ching-yuan, 1960 (TAW); Salvatore Cuschera, 1958 (IT/GB); Canan Dagdelen (TUR/A); Giuseppe Ducrot, 1964 (IT); Clementine Dupré, 1978 (F); Efrat Eyal (ISR); Alessandro Gallo, 1974 (IT/USA); Mia E Göransson, 1961 (SWE); Michel Gouery, 1959 (F); Chen Guanghui (CHI); Satoru Hoshino (JAP); Thomas Hirschler, 1965 (D); Tsubasa Kato (JAP); Katrine Køster Holst, (DK); Anna Dorothea Klug, 1984 (D); Liu Jianhua, 1962 (CHI); Luigi Mainolfi, 1948 (IT); Shozo Michikawa (JAP); Johannes Nagel, 1979 (D); Harumi Nakashima, 1950 (JAP); Ngozi Omeje Ezema, (NIG); Pekka Paikkari (FIN); Eva Pelechova, (CEC); Alessandro Pessoli, 1963 (IT/USA); Paolo Polloniato, 1979 (IT); Irina Razumovskaya, 1990 (RUS); Leo Rohlin, 1929 (EST); Annabeth Rosen, 1957 (USA); Kathy Ruttenberg (USA); Kim Sangwoo, 1976 (COR/F); Brendan Lee Satish Tang, 1975 (CAN); Scuotto (IT); Kim Simonsson, 1974 (FIN); Vera Stankovic, (SLO/SER); Sudarshan Shetty (India); Johan Tahon, 1965 (B); Alessio Tasca, 1929 (IT); Johnson Tsang, 1960 (CHI); Antonio Violetta, 1953 (IT); Jiang Yanze (CHI); Hsu Yung-hsu (TAW); Anne Wenzel, (D/NED); Paula Winokur (USA); Velico Zejak, 1980 (SLO); Simon Jozsef Zsolt (HU)

 

FOTOGRAFIE IN ALTA RISOLUZIONE E RELATIVE DIDASCALIE SONO SCARICABILI A QUESTO LINK: https://www.dropbox.com/sh/b63r1cs479pp80t/AACNM6pfEbfozI-eXt1XIJYFa?dl=0

 

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Sacred and Profane Beauty

Deruta 19 maggio – 30 giugno 2018

Su iniziativa del Comune di Deruta, nell'ambito delle azioni di valorizzazione e recupero del patrimonio culturale derutese, la edizione italiana della mostra Sacred and Profane Beauty, Deruta Renaissance Maiolica gia' presentata alla Frieze Masters di Londra del 2017, riporta  a Deruta, dopo cinquecento anni,  ventiquattro maioliche  dei migliori pittori e vasai derutesi del Rinascimento.

 

Le opere in mostra sono state selezionate da Camille Leprince e Justin Raccanello con la consulenza di Elisa Paola Sani già collaboratrice del Victoria & Albert Museum, ed oggi tra i massimi esperti di ceramica rinascimentale, il cui studio critico è raccolto nel catalogo illustrato in lingua inglese che accompagna la mostra con un saggio introduttivo di Giulio Busti e Franco Cocchi, cui si deve anche l'attuale allestimento della mostra  nella sala Magnini del Museo Regionale della Ceramica.

Inaugurazione: 19 maggio 2018 ore ore 18.00 Museo Regionale della Ceramica di Deruta

 

Orario: da mercoledì a domenica e festivi
10.30-13.00/15.00-18.00

Info:

Comune di Deruta www.comunederuta.gov.it

Ufficio Cultura:075/9728649 cultura@comunederuta.gov.it

Museo Regionale della Ceramica: 075/9711000 www.museoceramicadideruta.it

04-02-2018

Lenci: 150 opere dalla collezione Gabriella e Giuseppe Ferrero in mostra al MIC di Faenza

Dal 4 marzo al 3 giugno al museo faentino sarà possibile ammirare una selezione delle più belle sculture d’arredo in ceramica della storica manifattura torinese

04-02-2018

BACC Biennale d'Arte Ceramica Contemporanea di Frascati - Roma

 

Scuderie Aldobrandini - Museo Civico Tuscolano - Mura del Valadier

 

BACC 2018 | IN CONTINUA MUTAZIONE

Terza edizione

27 gennaio - 28 febbraio 2018

Mura del Valadier, Via Regina Margherita, 23

19-11-2017

Faenza. Aperte le iscrizioni degli espositori ad Argillà Italia, festival internazionale della ceramica

Per i ceramisti e gli espositori tecnici c’è tempo fino al 29 dicembre 2017 per presentare la domanda di partecipazione

19-11-2017

A Faenza, presso il MIC (museo internazionale delle ceramiche), aprirà il 5 novembre 2017 e resterà aperta fino al 18 febbraio 2018 la mostra "Tra Simbolismo e Liberty/Achille Calzi"

19-11-2017

A Faenza, presso il MIC (museo internazionale delle ceramiche), aprirà il 25 novembre 2017 la mostra delle ceramiche di Ornaghi e Prestinari, eseguite durante la residenza di sei mesi presso il museo Zauli, grazie al bando per artisti under 35 per sperimentare la maiolica a Faenza.

19-11-2017

A Laterza (TA) presso il Mu Ma (museo della maiolica di Laterza), palazzo Marchesale, aprirà il 2 dicembre p.v. la mostra "Gli albarelli della collezione Chini". Resterà aperta fino al 31 maggio 2018. La mostra frutto della collaborazione col museo di Bassano del Grappa espone 29 albarelli di maiolica di Laterza del XVIII secolo appartenuti a Virgilio Chini, luminare della medicina. Il catalogo è a cura di Nicola Zilio.

19-11-2017

E’ stato pubblicato, ed è disponibile in libreria, il terzo volume del DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLA CERAMICA - STORIA, ARTE, TECNOLOGIA, a cura di Pier Giorgio Burzacchini, Gian Paolo Emiliani e Maria Grazia Morganti, che comprende le lettere A, B, C.  La casa editrice è la  Polistampa di Firenze.  Si tratta di un’opera insostituibile, che si propone di affrontare tutti gli aspetti della ceramica, e che vi riesce bene, grazie alla competenza degli autori.  La vastità dell’argomento è   tale da richiedere un enorme lavoro di documentazione, e impressiona la completezza e la serietà dell’opera,  che ne fa una fonte insostituibile.

12-03-2017

Ci sarà una mostra sulla maiolica prima di Raffaello al museo Sam Fogg di Londra (8 maggio-16 giugno 2017).  In questa occasione sarà tenuto un convegno (Venerdì 5 maggio, 10,30-16,30) presso la sede del museo.  Sono previsti interventi di Marino Marini (Museo del Bargello di Firenze), Julia Poole, Elisa Sani, Dora Thornton (British Museum di Londra) e Timothy Wilson (Ashmolean Museum di Oxford).  Chi volesse partecipare, deve iscriversi entro il 18 aprile.

03-03-2017 

Sulla scia della mostra di Forlì su Déco, anche il Museo delle ceramiche di Faenza ha inaugurato un'esposizione di ceramiche dello stesso periodo, di notevole interesse. Il titolo è "Décorativamente, attività didattiche, laboratori e visite guidate per la mostra Ceramica Déco.  Il gusto di un'epoca  (18 febbraio-1 ottobre 2017)". Se capitate a Faenza, vale la pena visitarla.

03-03-2017

Passando all'arte moderna, abbiamo ricevuto con grande piacere il catalogo di mostra delle maioliche di Clara Garesio (Fiorire è il fine, a cura di Franco Bertoni, Museo Duca di Martina di Napoli, 22 ottobre 2016-15 gennaio 2017).  Il titolo è tratto dai versi di Emily Dickinson, con cui l'artista condivide la sensibilità per la natura nel suo trasformarsi, così come smalti e colori ceramici si trasformano nella cottura e diventano opera compiuta

03-03-2017

E' stato pubblicato lo scorso anno il catalogo delle maioliche del Metropolitan Museum di New York, ad opera di Timothy Wilson (Maiolica.  Italian Renaissance Ceramics in the Metropolitan Museum of Art, 2016, New York).  L'opera è straordinariamente ben documentata, e corredata di un bellissimo saggio di Luke Syson sull'ambientazione delle ceramiche. Rappresenta davvero un culmine nella carriera dell'autore. In precedenza Timothy Wilson ha anche schedato le maioliche della Galleria nazionale dello stato di Victoria, in Australia (Italian Maiolica in the Collection of the National Gallery of Victoria, Melbourne 2015).

03-03-2017

Anche il secondo volume del dizionario enciclopedico di cui alla nota precedente è stato pubblicato.  Il terzo è in preparazione, e ci auguriamo vivamente che esca al più presto.

22-07-2016

E’ stato finalmente pubblicato, ed è disponibile in libreria, il primo volume del DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLA CERAMICA - STORIA, ARTE, TECNOLOGIA, a cura di Pier Giorgio Burzacchini, Gian Paolo Emiliani e Maria Grazia Morganti, che comprende le lettere A, B, C.  La casa editrice è la  Polistampa di Firenze, prezzo euro 60,00.  Si tratta di un’opera insostituibile, che si propone di affrontare tutti gli aspetti della ceramica, e che vi riesce bene, grazie alla competenza degli autori.  La vastità dell’argomento è   tale da richiedere un enorme lavoro di documentazione, e impressiona la completezza e la serietà dell’opera,  che ne fa una fonte insostituibile.

22-07-2016

E’ stato finalmente pubblicato, ed è disponibile in libreria, il primo volume del DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLA CERAMICA - STORIA, ARTE, TECNOLOGIA, a cura di Pier Giorgio Burzacchini, Gian Paolo Emiliani e Maria Grazia Morganti, che comprende le lettere A, B, C.  La casa editrice è la  Polistampa di Firenze, prezzo euro 60,00.  Si tratta di un’opera insostituibile, che si propone di affrontare tutti gli aspetti della ceramica, e che vi riesce bene, grazie alla competenza degli autori.  La vastità dell’argomento è   tale da richiedere un enorme lavoro di documentazione, e impressiona la completezza e la serietà dell’opera,  che ne fa una fonte insostituibile.

22-07-2016

Sono usciti anche alcuni nuovi cataloghi di grande interesse:  innanzitutto quello delle ceramiche del Palazzo Davanzati di Firenze, a cura di Brunella Teodori e Marino Marini  (LE CERAMICHE, editrice Sillabe di Firenze, euro 9).  A quando quello delle maioliche del museo del Bargello?

22-07-2016

Ecco finalmente il catalogo delle maioliche della collezione Goethe di Weimar  ( ITALIENISCHE MAJOLIKA AUS GOETHES BESITZ, a cura di Johanna Lessmann, editrice Arnoldsche, Weimar).  La collezione è incentrata sull’istoriato rinascimentale.  Con quest’opera Johanna Lessmann, già conservatrice nel museo di Amburgo e autrice del prestigioso catalogo delle maioliche di Brunswick, ritorna alla maiolica dopo un lungo periodo dedicato principalmente alla porcellana tedesca. 

22-07-2016

Nell’estate del 2015 la Fondazione Bemberg di Tolosa ha messo in mostra una selezione di opere dalla Collezione Gillet del Musée des Arts Décoratifs di Lione  (titolo del catalogo:  MAJOLIQUES ITALIENNES DE LA RENAISSANCE- COLLECTION PAUL GILLET, edizione a cura della Fondazione Bemberg, schede a cura di Carola Fiocco, Gabriella Gherardi, Liliane Sfeir Fakhri, aggiornate da Fiocco e Gherardi; introduzione di Timothy Wilson).  

22-07-2016

Sempre nell’estate dello scorso anno si è tenuta nella bellissima Ostuni, presso il museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale, una mostra di maioliche di Castelli  (titolo del catalogo:  TRE SECOLI DI MAIOLICA DI CASTELLI 1500-1700.  CONFRONTI CON LE PRODUZIONI PUGLIESI E CAMPANE DERIVATE, a cura di Donato Coppola, Antonio e Carlo dell’Aquila, Carola Fiocco, Gabriella Gherardi, Giuseppe Matricardi, edizione del Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale, euro 25).  

22-07-2016

Sono usciti due saggi preziosi.  Il primo fa luce su una figura poco studiata ma molto importante della maiolica castellana (Fernando Filipponi, AURELIO ANSELMO GRUE, LA MAIOLICA NEL SETTECENTO FRA CASTELLI E ATRI, Castelli, Verdone editore, 2015), il secondo sulla maiolica di Vietri  (Giacinto Tortolani, LA CERAMICA A VIETRI E NEL SALERNITANO DAL VI AL XIX SECOLO, Centro di cultura e storia amalfitana, 2016).  Sono entrambi estremamente validi e ben documentati.

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